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ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI Sezione di Salò – “Monte Suello” Nucleo di Protezione Civile |
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CAMPO SCUOLA 2022 | |
per studenti delle classi di 2° e 3° Media Settimana da lunedì 4 luglio a domenica 10 luglio 2022 |
Presso il Rifugio “Giuseppe Granata” in località Campei de Sima
Comune di Toscolano Maderno a quota 1017 m slm. |
Termine tassativo per la Preiscrizione: 05 giugno 2022 |
Quota individuale € 150,00 comprensiva di vitto e alloggio. |
Per qualsiasi informazione chiamare Dario Candido al 349/0688464. |
93° Adunata Nazionale Alpini
ASSEMBLEA SEZIONALE DEI DELEGATI
SEZIONE DI SALO’ “ Monte Suello “
Gavardo 6 Marzo 2022
RELAZIONE ATTIVITA’ ANNO 2021 |
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IL PRESIDENTE | Sergio Poinelli |
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Carissimo presidente e carissimi Delegati,
Iniziamo questa Assemblea rendendo gli onori alla Bandiera, al nostro Vessillo Sezionale e ai nostri Gagliardetti. Ricordiamo con affetto e commozione tutti coloro, soci e Reduci della nostra Sezione, che in questo anno ci hanno lasciato e sono andati avanti: a tutti loro va il nostro ossequioso pensiero e la nostra riconoscenza per quanto hanno fatto per la nostra Sezione in tempo di pace, ma soprattutto per i Reduci che in tempo di guerra hanno offerto la loro gioventù e che tornati ci hanno indicato la strada della fratellanza, della tolleranza e del servizio a compimento della conquistata libertà. Già durante la S. Messa del 19 novembre 2021 ognuno di loro è stato chiamato presente nella eucarestia celebrata, ma mi piace rinnovare il loro appello perché sono certo della loro partecipazione spirituale a questa nostra Assemblea che da sempre nomina gli Alpini andati avanti.
Alziamoci in piedi: |
2 e 3 aprile 2022
Limone sul Garda
Sala Conferenze San Daniele Comboni - c/o Palazzo dei Congressi - Via Caldogno
L’Associazione Nazionale Alpini e la Redazione de L’Alpino in collaborazione con la Sezione di Salò- Monte Suello,
organizzano il
24° C.I.S.A.
Convegno Itinerante della Stampa Alpina
che avrà il seguente tema:
Rapporto dei giornali alpini con stampa e televisioni del territorio, come interagire.
CIRCOLARE Sede Nazionale
RIEPILOGO PROGRAMMA
Attività Pro Ucraina dei nostri Gruppi
Apre il Nostro Rifugio "Giuseppe Granata"
a Campei de Cima
SOTTOSCRIZIONE A SOSTEGNO
DELLA POPOLAZIONE UCRAINA
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Anche l’ Associazione Nazionale Alpini ha avviato una raccolta fondi a sostegno della popolazione ucraina coinvolta nella Guerra.
Il sostegno che si vuole dare è esclusivamente umanitario e si rivolge a supportare iniziative di ospitalità che saranno organizzate nel nostro Paese a favore dei profughi.
L'Ana opererà solo in diretto coordinamento con il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile e le Amministrazioni Regionali.
Qualsiasi iniziativa delle Sezioni in tal senso dovrà essere concordata con gli Enti Locali e comunicata alla Sede Nazionale.
Le offerte devono essere effettuate sul conto intestato a:
Fondazione A.N.A. Onlus (Via Marsala 9, 20121 MILANO)
presso Banca Intesa San Paolo - Agenzia 55000 Milano
IBAN: IT94 G030 6909 4231 0000 0001 732
BIC: BCITITMM
Causale: "Sostegno umanitario alla popolazione ucraina"
Circolare 92/2022 del 4 marzo 2022 della Sede Nazionale
1872 – 2022150 Anni di fondazione delCORPO degli ALPINI |
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Gen. Ignazio Gamba | Pres. ANA Sebastiano Favero |
Alpini, breve storia del corpo militare |
26 Gennaio 1943
79º Anniversario Battaglia di Nikolajewka
Sezione di Brescia
29 gennaio 2022
Ridotta, ma sentita e significativa, la partecipazione alla cerimonia commemorativa per il 79esimo anniversario della battaglia di Nikolajewka.
Cerimonia che si è tenuta a Mompiano nel piazzale antistante l'ingresso della Residenza Sanitaria per Disabili Nikolajewka (ex Scuola mestieri per disabili) voluta, costruita e mantenuta dagli alpini, nella quale vengono attualmente assistiti 124 disabili gravi e gravissimi.
Nel ricordare i Caduti il past president dell'Ana Brescia Davide Forlani ha citato alcuni passi de «Il sergente nella neve» di Mario Rigoni Stern, ed ha ribadito con forza, sostenuto soprattutto dal presidente dell'Associazione Nazionale Alpini, Sebastiano Favero, il costante e caparbio impegno degli alpini nel campo della solidarietà, indispensabile oggi più che mai nella società italiana.
Erano inoltre presenti importanti autorità civili quali , il Prefetto Maria Rosa Laganà, l'assessore comunale Valter Muchetti, il presidente della Provincia Samuele Alghisi, oltre a quelle militari, in primis il generale Marcello Orsi, comandante del Centro addestramento alpino di Aosta.
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225° Anniversario del Tricolore
Il tricolore italiano quale bandiera nazionale nasce a Reggio Emilia il 7 gennaio 1797, quando il Parlamento della Repubblica Cispadana, su proposta del deputato Giuseppe Compagnoni, decreta "che si renda universale lo Stendardo o Bandiera Cispadana di Tre Colori Verde, Bianco, e Rosso, e che questi tre Colori si usino anche nella Coccarda Cispadana, la quale debba portarsi da tutti".
Ma perché proprio questi tre colori?
Nell'Italia del 1796, attraversata dalle vittoriose armate napoleoniche, le numerose repubbliche di ispirazione giacobina che avevano soppiantato gli antichi Stati assoluti adottarono quasi tutte, con varianti di colore, bandiere caratterizzate da tre fasce di uguali dimensioni, chiaramente ispirate al modello francese del 1790.
E anche i reparti militari "italiani", costituiti all'epoca per affiancare l'esercito di Bonaparte, ebbero stendardi che riproponevano la medesima foggia. In particolare, i vessilli reggimentali della Legione Lombarda presentavano, appunto, i colori bianco, rosso e verde, fortemente radicati nel patrimonio collettivo di quella regione:: il bianco e il rosso, infatti, comparivano nell'antichissimo stemma comunale di Milano (croce rossa su campo bianco), mentre verdi erano, fin dal 1782, le uniformi della Guardia civica milanese. Gli stessi colori, poi, furono adottati anche negli stendardi della Legione Italiana, che raccoglieva i soldati delle terre dell'Emilia e della Romagna, e fu probabilmente questo il motivo che spinse la Repubblica Cispadana a confermarli nella propria bandiera. Al centro della fascia bianca, lo stemma della Repubblica, un turcasso contenente quattro frecce, circondato da un serto di alloro e ornato da un trofeo di armi.
L'epoca napoleonica
La prima campagna d'Italia, che Napoleone conduce tra il 1796 e il 1799, sgretola l'antico sistema di Stati in cui era divisa la penisola. Al loro posto sorgono numerose repubbliche giacobine, di chiara impronta democratica: la Repubblica Ligure, la Repubblica Romana, la Repubblica Partenopea, la Repubblica Anconitana.
La maggior parte non sopravvisse alla controffensiva austro-russa del 1799, altre confluirono, dopo la seconda campagna d'Italia, nel Regno Italico, che sarebbe durato fino al 1814. Tuttavia, esse rappresentano la prima espressione di quegli ideali di indipendenza che alimentarono il nostro Risorgimento. E fu proprio in quegli anni che la bandiera venne avvertita non più come segno dinastico o militare, ma come simbolo del popolo, delle libertà conquistate e, dunque, della nazione stessa.
Il Risorgimento
Nei tre decenni che seguirono il Congresso di Vienna, il vessillo tricolore fu soffocato dalla Restaurazione, ma continuò ad essere innalzato, quale emblema di libertà, nei moti del 1831, nelle rivolte mazziniane, nella disperata impresa dei fratelli Bandiera, nelle sollevazioni negli Stati della Chiesa.
Dovunque in Italia, il bianco, il rosso e il verde esprimono una comune speranza, che accende gli entusiasmi e ispira i poeti: "Raccolgaci un'unica bandiera, una speme", scrive, nel 1847, Goffredo Mameli nel suo Canto degli Italiani.
E quando si dischiuse la stagione del '48 e della concessione delle Costituzioni, quella bandiera divenne il simbolo di una riscossa ormai nazionale, da Milano a Venezia, da Roma a Palermo. Il 23 marzo 1848 Carlo Alberto rivolge alle popolazioni del Lombardo Veneto il famoso proclama che annuncia la prima guerra d'indipendenza e che termina con queste parole:"(…) per viemmeglio dimostrare con segni esteriori il sentimento dell'unione italiana vogliamo che le Nostre Truppe(…) portino lo Scudo di Savoia sovrapposto alla Bandiera tricolore italiana."
Allo stemma dinastico fu aggiunta una bordatura di azzurro, per evitare che la croce e il campo dello scudo si confondessero con il bianco e il rosso delle bande del vessillo.
Dall'unità ai nostri giorni
Il 17 marzo 1861 venne proclamato il Regno d'Italia e la sua bandiera continuò ad essere, per consuetudine, quella della prima guerra d'indipendenza. Ma la mancanza di una apposita legge al riguardo - emanata soltanto per gli stendardi militari - portò alla realizzazione di vessilli di foggia diversa dall'originaria, spesso addirittura arbitrarie.
Soltanto nel 1925 si definirono, per legge, i modelli della bandiera nazionale e della bandiera di Stato. Quest'ultima (da usarsi nelle residenze dei sovrani, nelle sedi parlamentari, negli uffici e nelle rappresentanze diplomatiche) avrebbe aggiunto allo stemma la corona reale.
Dopo la nascita della Repubblica, un decreto legislativo presidenziale del 19 giugno 1946 stabilì la foggia provvisoria della nuova bandiera, confermata dall'Assemblea Costituente nella seduta del 24 marzo 1947 e inserita all'articolo 12 della nostra Carta Costituzionale. E perfino dall'arido linguaggio del verbale possiamo cogliere tutta l'emozione di quel momento. PRESIDENTE [Ruini] - Pongo ai voti la nuova formula proposta dalla Commissione: "La bandiera della repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a bande verticali e di eguali dimensioni". (E' approvata. L'Assemblea e il pubblico delle tribune si levano in piedi. Vivissimi, generali, prolungati applausi.)
Estratto dal sito della
In allegato ci pregiamo di presentare due pubblicazioni che riguardano la nostra Bandiera editi rispettivamente
dal Sento della Republica e Dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.